venerdì 3 giugno 2011

196-Il Regalo/4

Aspettare era sempre più difficile, mi chiedevo continuamente per quale motivo, dopo essere stato il regalo tanto desiderato di quella bambina, lei mi stava tenendo lì, in un angolo, seppur sempre bene in vista, ma senza essere scartato.

Ricordo che ogni tanto veniva li da me, chiudeva gli occhi (ovviamente non lo vedevo, ma lo potevo percepire benissimo) e mi sfiorava con le sue mani.

In quei momenti mi sembrava di percepire che il suo volto si illuminasse con un sorriso, forse era proprio così.

Fu proprio in uno di quei momenti che, come se una voce mi stesse sgridando, capii che non dovevo avere fretta, e che quella bambina cercava un atmosfera adatta per avermi definitivamente.

E se così doveva essere, avrei aspettato e, perché no, avrei anche potuto fare qualcosa per creare quella atmosfera .

Lo sconosciuto, sinceramente, qui mi dette veramente una grande mano e mi indirizzò sulla strada giusta. Riuscì a farmi trovare tutto quello che serviva: luce, suoni odori e sapori, che grande uomo che era, non ne sbagliò nemmeno uno, era proprio perfetto, tutto.

L’ho sempre pensato, io, che esistesse un “grande uomo” ma perché dargli un nome ? in fondo a cosa serve chiamarlo ?

Che sia Dio, Allah, Samsara, Bhavani o Shiva, che differenza potrà mai fare?

Non mi importava chi fosse, però mi aveva indirizzato verso quell’atmosfera magica, e per questo lo ringraziai, e per questo non smetterò mai di ringraziarlo, seppur non sapessi, allora, quello che mi stava per accadere.

Potrei descrivere quel momento nei più minimi dettagli per quanto esso sia vivo dentro la mia memoria, ricordo i più piccoli movimenti ed anche le più stupide cose pensate, ma non dette. Ma so che non servirebbe a niente, ognuno vive la sua magia, e difficilmente uno può percepire la magia dell’altro.

Una luce che si alterna nel buio potrebbe rappresentare speranza per uno e sconforto per un altro.

Un ripetitivo rumore potrebbe far sognare, ma anche annoiare.

Un riflesso potrebbe essere identificato con una presenza angelica, ma anche con un demone. E che dire degli odori e dei sapori, troppo personali per dare a più persone la stessa sensazione.

Se poi metti tutto insieme, non è veramente immaginabile che questa possa provocare un brivido a più di una persona per volta. È proprio il caso di parlare di “combinazione” fatale. E li c’era!

Quindi non lo descrivo, sappiate comunque che tutto era perfetto, se la bambina avesse potuto materializzare un desiderio forse si sarebbe trovata li senza saperlo.

… segue

3 commenti:

  1. Felice di rileggerti. Chissà perché mi hai fatto tornare in mente una favola giapponese che tratta dell'attesa e dei piccoli passi per creare una situazione adatta all'incontro.

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  2. Gustare l' atmosfera presente e pregustare quella futura: sospesa nel tempo e nello spazio come i le vicende che narri.
    Un saluto

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  3. Volevo segnalarti che una persona ti ha risposto sull'argomento "rom". Potrebbe essere interessante una tua risposta, se te la senti.

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